mercoledì 27 febbraio 2008

Kurt "Panzer" Meyer





SS-Brigadeführer und Generalmajor der Waffen-SS
Kurt Meyer


Nato il 23 dicembre 1910 a Jerxheim bei Braunschweig e morto il 23 dicembre 1961 a Ha-gen in Westfalia.

Ritterkreuz des Eisernes Kreuz (291) il 18 maggio 1941 quale SS-Sturmbannführer e Comandante dell’SS-Panzer-Aufklärungs-Abteilung ”Leibstandarte SS Adolf Hitler“. L’SS-Sturmbahnnführer Meyer fornì uno dei contributi più decisivi ai fini della veloce conquista di Kastoria. Questo fortunato attacco fu compiuto di propria iniziativa, grazie ad un’analisi sicura della situazione, peraltro andando ben oltre il compito assegnatogli; in tal modo, una gran parte dell’ala nord greca, che si trovava lungo Kastoria, fu nettamente spezzata in due.


Eichenlaub (195) il 23 febbraio 1943 quale SS-Obersturmbannführer e Comandante dell’SS-Aufklärungs-Abteilung ”Leibstandarte SS Adolf Hitler“. Nella proposta per quest’onorificenza, furono citate le seguenti azioni: il 19 agosto 1941 avvenne lo sfondamento da est verso Cherson, grazie ad un riuscito attacco sul fianco; il 12 settembre 1941, dopo la presa di Nowaja Majatschka, compì un ulteriore attacco verso sudovest, fino alla Hf. Preolashenka. Fu così impedito ai Russi il ritorno Perekof. Con un attacco ben congegnato, il 15 ed il 16 settembre 1941, fino all’istmo di Ssalkowo e Genitschesk, entrambi conquistati, fu interrotto l’ultimo collegamento terrestre e ferroviario dei russi con la Crimea. Nella difesa contro le forze nemiche, che avevano compiuto uno sfondamento nella zona di Jelisawetowka, Meyer compì una difesa mobile su di un ampio fronte, riuscendo ad impedire una ulteriore penetrazione nemica. In seguito, l’Aufklärungsabteilung stabilì una testa di ponte a Terpenja il 5 ottobre. Il 6 ottobre, a Romanowka, fu distrutta una parte del Comando della 9a Armata sovietica. Il 7 ottobre, Meyer conquistò Berdjansk e l’otto ottobre fu la volta di Mariupol. Dopo aver conquistato la stazione ferroviaria di Tschugujev, il 29 gennaio 1943, Meyer sferrò degli altri attacchi dopo aver preso una po-sizione difensiva ad est del Donez, nell’area tra Vorst. Ossimowka-Kolmyzkoja-Malinowka. Furono liberate parti della 298. Infanterie-Division. L’undici febbraio lo Stos-sgruppe di Meyer sferrò un attacco dalla zona sud di Merefa, lungo Nowaja Wodolaga su Jefremowka, mantenne il possesso di quest’ultimo luogo, infliggendo gravi perdite al 747° Reggimento fanteria sovietico e il 21 febbraio annientò la maggior parte della 6a Divi-sione di fanteria sovietica, che si era ritirata nell’area di Jeremejewka-Kegitschewka-Krutojarowka. La motivazione completa è riportata qui di seguito:

Il 19 agosto 1941 Meyer riuscì a penetrare nella duramente difesa area di Cherson con un attacco avvolgente da est. Grazie a quest’azione il forte fronte difensivo nemico si sfaldò. La città cadde nelle nostre mani con le preziose installazioni portuali ed industriali quasi intatte. Un gran numero di imbarcazioni armate vennero distrutte e bloccando il traffico stradale sul fiume Dnjepr la ritirata delle forze nemiche difendenti la città venne considerevolmente bloccata. Il 12 settembre 1941 l’Aufklärungs-Abteilung, dopo la presa di Nowoja Majotsk, si spinse in profondità verso sudovest, attraversando l’asse di ritirata delle forze nemiche, raggiungendo il caposaldo fortificato di Rf. Presbnodenka. Considerevoli forze nemiche dovettero quindi ritirarsi su Perekop e pesanti perdite in uomini e materiale inflitte al nemico. Inseguendo le forze in ritirata della 9a Armata sovietica, l’SS-Obersturmbannführer Meyer si spinse tra il 15 e 16 settembre 1941, con il suo Aufklarungs-Abteilung in una temeraria avanzata, raggiungendo l’istmo tra Ssolwova e Genitschesik. Catturando ambedue i villaggi venne preso anche l’ultimo collegamento ferroviario e terrestre delle forze russe combattenti in Crimea, catturando anche un treno carico di materiale militare e 100 veicoli. In difesa contro forze russe penetranti nell’area di Jelisaweto-wka, il comandante del Aufklärungs-Abteilung riuscì a prevenire, tramite una difesa mobile, ulteriori avanzate del nemico. Nell’attacco successivo, l’SS-Obersturmbannführer Meyer si inserì tra il nemico in ritirata, e a dispetto della forte resistenza stabilì una testa di ponte a Terpenjo. Questa azione creò le condizioni per l’inseguimento del nemico in ri-tirata dal corpo principale della Standarte. Il 5 ottobre 1941 il comando della 9a Armata sovietica in Romanowka si disperse. Nell’avanzata verso Berdjansk il 7 ottobre 1941 l’SS-Obersturmbannführer Meyer penetrò nella città contro forti colonne nemiche. Con quest’azione si prevenne la distruzione d’importanti fabbriche d’armi. Durante il rastrellamento della città forti reparti nemici furono annientati. Continuando l’inseguimento, nonostante la presenza di forti forze nemiche sul lato sinistro, nell’ottobre 1941 Meyer riuscì a penetrare in Mariupol, che con più di 500.000 abitanti era la città più importante nel sud della Russia dopo Odessa. […] A dispetto della forte resistenza nemica sezioni dell’Aufklarungs-Abteilung sotto la direzione personale di Meyer si spinsero verso sud-est riuscendo a soccorrere la 298. Infanterie-Division, circondata da russi. Trasferitasi la divisione nell’area di Norefa, all’SS-Obersturmbannführer Meyer venne dato il compito di raggiungere Jefremowka attraverso Novaja Wolocz, raggiungendo l’obbiettivo nonostante la resistenza del nemico grazie al suo personale coraggio. Solo con la sua unità, isolato dalle proprie linee di collegamento,riuscì a tenere l’obbiettivo assegnato contro attacchi di forze nemiche vastamente superiori. Durante quest’azione l’Aufklärungs-Abteilung riuscì ad impegnare forti forze nemiche, permettendo il conseguente annientamento del 6° Corpo di Cavalleria delle Guardie. Quando, dopo lo spiegamento di nuove unità, l’avversario tentò di attaccare il fianco sud della LSSAH attraverso attacchi in massa della 172a Divisione Fucilieri sovietica, l’SS-Obersturmbannführer Meyer con il suo Aufklärung Abteilung e il supporto di una compagnia di Panzer riuscì a respingere tutti gli attacchi contro il caposaldo di Jefremowka. Durante i combattimenti seguenti venne completamente distrutto il 747° Reggimento di Fanteria. Il nemico perse, a parte numerose armi leggere:

2 Batterie di cannoni anticarro da 7.62cm (8 pezzi)
18 cannoni anticarro
un grande numero di fuciloni anticarro
e circa 1500 nemici caduti

Il 21 febbraio 1943 […] l’SS-Obersturmbannführer Meyer con il suo Aufklärungs-Abteilung annientò quattro forti colonne nemiche, con solo perdite limitate nella sua unità (tre morti, di cui un Ufficiale, e undici feriti, di cui un Ufficiale), catturando inoltre:

17 cannoni anticarro calibro 7.62cm
4 cannoni anticarro calibro 4.5cm
7 mortai pesanti e innumerevoli armi leggere

Schwerter (91) il 27 agosto 1944 quale SS-Standartenführer e Comandante della 12. SS-Panzer-Division ”Hitlerjugend“. Kurt Meyer assunse nel giugno 1943 il comando dell’SS-Panzer-Grenadiere-Regiment 25 della 12. SS-Panzer-Division “Hitlerjugend” e promosso SS-Standarteführer il 21 giugno 1943. La “Hitlerjugend” venne quindi coinvolta nei combatti-menti in Normandia, perdendo il suo comandante, Fritz Witt, il 14 giugno 1944, colpito dal fuoco navale Alleato. Meyer assunse quindi il comando della divisione, guidandola nella difesa di Caen e nella successiva manovra di copertura del ripiegamento delle forze tedesche ad est dell’Orne, essendo promosso SS-Brigadeführer und Generalmajor der Waffen-SS e decorato delle Schwerter alla Ritterkreuz, ottenute per i grandi successi riportati nei duri scontri nella zona di Caen, dove per lungo tempo il nemico non riuscì a compiere alcuno sfondamento, nonostante i ripetuti tentativi. Grazie alla sua iniziativa personale, Meyer era riuscito a spingere all’attacco i suoi giovani soldati, anche nelle situazioni più disperate. Venne quindi catturato vicino a Liegi il 6 settembre 1944, e internato in un campo POW inglese. Incriminato dopo la guerra per l’uccisione, da parte di alcuni suoi subordinati, di alcuni prigionieri canadesi, avvenimento accaduto in prima linea dopo accaniti combattimenti, venne condannato a morte, con sentenza poi commutata in carcere. Rilasciato nel 1954, Kurt Meyer morì di un attacco di cuore il 23 dicembre 1961.

Citato nel Wehrmachtbericht del 29 giugno 1944.
Deutsche Kreuz in Gold l’otto febbraio 1942 quale SS-Sturmbannführer e Comandante dell’SS-Aufklärungs-Abteilung “Leibstandarte SS Adolf Hitler“.
Eiesernes Kreuz I Klasse 1939 l’otto giugno 1940
Eisernes Kreuz II Klasse 1939 il 20 settembre 1939
Ehrendolch der SA
Winkel für alte Kämpfer
Ehrendegen des Reichsführer-SS
Totenkopfring der SS
Julleuchter der SS il 16 dicembre 1935
SA-Sportabzeichen in Silber
Reichssportabzeichen in Bronze
DLRG-Abzeichen in Bronze
Medaille zur Erinnerung an den 13 marzo 1938
Medaille zur Erinnerung an den 01 ottobre 1938 mit Spange “Prager Burg“
Verwundetenabzeichen in Schwarz
Infanterie-Sturmabzeichen in Bronze
Medaille “Winterschlacht im Osten 1941/1942“ il 4 settembre 1942
Verwundetenabzeichen in Silber
SS-Dienstauszeichnung 2. Stufe

Tratto da:


giovedì 7 febbraio 2008

La Linea Gotica ero io



La Linea Gotica ero io. Là dove sono state costruite autentiche opere di difesa militare, quarant’anni non sono valsi a cancellarne i resti. Andate a vedere la Linea Sigfrido e la Linea Maginot con i grandi ouvrages che si sprofondano sottoterra per molti piani. Hanno demolito a man salva per quattro decenni... ma non sono riusciti a cancellare le vestigia di queste fortificazioni. Sul Vallo Atlantico è la stessa cosa: i ruderi resistono sempre. Cercate di rammentare quanti bunker in calcestruzzo, quante cupole di acciaio avete notato recandovi da Milano a Rimini. In quale punto del vostro viaggio siete incespicati nella Linea Gotica? In nessuno, pensateci bene... in nessuno. Sono state sufficienti la pioggia e la neve di un paio di inverni per cancellare la Lineo Gotica, la mia linea. La Linea Gotica che ho fatto io, scavando febbrilmente con la mia vanghetta lunga due palmi, quando incastrarsi, scomparire nel terreno voleva dire avere qualche probabilità di guadagnarsi un’altra giornata di vita. Gli ultimi aerei nostri li avevamo visti sopra la testa in giugno o luglio del ‘44. Gli ultimi carri armati erano scomparsi in agosto. Non avevamo quasi più artiglieria. Ci muovevamo a piedi e solo di notte. La Linea Gotica eravamo noi, con le nostre buche e la nostra vanghetta... Però per gli ultimi cinque mesi del 1944 e i primi quattro del ‘45 questa linea è rimasta ancorata alle montagne appenniniche. Dove anche senza cannoni, senza carri armati, senza aeroplani, ma disponendo di vanghette e fucili si poteva fare la guerra. Quindi non perdete tempo... a cercar bunker in calcestruzzo, perché ormai lo sapete: la Linea Gotica ero io.

Helmut Soderbaum, veterano della Wehrmacht (da Davide Del Giudice, Riccardo Mori, La Linea Gotica)

lunedì 4 febbraio 2008